Un sviluppo stilistico della berlina di alta classe, con i tipici tratti esterni della Jaguar.
Dopo aver completato il provocatorio trio di Aspid, Astec e Asgard nel 1988, iniziò il meticoloso e sofisticato processo di evoluzione e reinterpretazione delle caratteristiche classiche di una berlina di alta classe per creare una concept car per il 1990.
La scelta cadde su Jaguar per due motivi principali: da un lato il leggendario motore V12 Double Six della Sovereign, 5345 cc, 295 cv, dall’altro il fatto che, in quel periodo, le berline Jaguar non si erano sviluppate allo stesso livello della concorrenza.
I componenti del telaio e meccanici della Jaguar Sovereign V12 rimasero inalterati. L’operazione, concentrata sugli sbalzi, mirava a proporzionare le masse, lasciando invariata la lunghezza del passo: il frontale sporgeva di 121 mm in più rispetto al Kensington e la coda era più alta e accorciata di 185 mm rispetto alla Sovereign.
I finestrini laterali, con il loro vetro a filo, tracciavano un profilo ellittico estremamente elegante. Lo spazio per i passeggeri fu significativamente migliorato grazie all’aumento dell’altezza del tetto (25 mm).