Il primo prototipo del trio formato insieme all’Aspid e all’Asgard per celebrare i 20 anni di Italdesign.
L’Aztec, presentato al Salone di Torino del 1989, ha riscosso un acclamato successo da parte della stampa e del pubblico.
Il concetto originale e innovativo anticipava l’approccio che avrebbe caratterizzato gli anni ’90:
una riscoperta dell’oggetto classico, ricreativo e da collezione, con il ritorno delle auto sportive scoperte, roadster, coupé di produzione standard – ovvero la soddisfazione di possedere e mostrare un prodotto incentrato sull’immagine.
L’Aztec incarnava il desiderio di una forma scolpita più che progettata: il metallo liscio è arricchito da motivi grafici e un aspetto meccanico rielaborato, con il motore esposto e le ruote posteriori carenate. A differenza delle auto sportive scoperte tradizionali, l’abitacolo è diviso in due porzioni simmetriche: anche il passeggero ha un volante che in realtà è una console di controllo, non utilizzato per la guida.
Pannelli di controllo situati sui pannelli laterali forniscono informazioni su livello dell’olio, liquido di raffreddamento, fluido dei freni e una termocoppia removibile. Sul lato destro sono presenti un cric idraulico e un punto di alimentazione a 12 V. Sul lato sinistro, invece, sono ospitati un cacciavite elettrico removibile, una torcia elettrica, un compressore per gonfiare i pneumatici e un estintore.
L’accesso all’auto avviene aprendo le portiere come di consueto e sollevando parti dell’abitacolo verso l’alto.
Curiosità
La forma futuristica dell’Aztec ha convinto il regista americano Roger Corman a scegliere l’auto per il film di fantascienza horror ambientato nella Los Angeles del 2031, Frankenstein Unbound (1990). Insieme alla Machimoto e alla BMW Nazca C2, l’Aztec è apparsa anche nel film italiano A spasso nel tempo di Carlo Vanzina nel 1996.
Un’altra curiosità è nascosta nel filmato di Frankenstein Unbound: la bicicletta che i ragazzi stanno seppellendo alla fine della scena è in realtà la Bridgestone Blouson, progettata da Giugiaro nel 1985.
Nel video di Frankenstein Unbound, l’Aztec è visibile al minuto 6:16.