Questa berlina diventa una pietra miliare nella storia dell’automobile italiana, rappresenta la ragione per cui Italdesign è stata fondata e dà origine allo stabilimento Alfa Romeo di Pomigliano d’Arco.
Nel 1967, in accordo con l’IRI e il governo italiano (che all’epoca controllava Alfa Romeo), il presidente della casa milanese Giuseppe Luraghi avviò il progetto che avrebbe portato alla costruzione di un nuovo stabilimento nel sud Italia. Alfa era motivata a costruire una berlina di media cilindrata in grado di completare la gamma di vetture già prodotte al nord. Lo Stato, invece, era spinto a costruire una fabbrica con una capacità produttiva di quasi 1.000 auto al giorno per offrire un numero sufficiente di posti di lavoro sia nello stabilimento che nel settore manifatturiero collegato, al fine di dare sollievo economico a un’ampia area sottosviluppata: è il progetto Alfasud.
Questo è il primo impegno di Italdesign, fondata nel febbraio 1968.
L’incarico dell’ingegnere Rudolf Hruska mirava a realizzare un’auto con eccellenti qualità di compattezza, resistenza strutturale, spaziosità interna e aerodinamicità, caratteristiche che hanno reso questo modello così duraturo: nei suoi 12 anni di produzione ha venduto quasi un milione di unità. La filosofia di Hruska influenzerà i futuri lavori di Giugiaro: la spaziosità interna sarà uno dei temi cardine della sua carriera.
Il progetto Emas del 2010 è interamente dedicato a Hruska.
Curiosità
Il grande successo commerciale e il profondo impatto sulla società italiana segnato dall’Alfasud sono ben descritti nel secondo lungometraggio dell’attore e regista italiano Carlo Verdone, Bianco, Rosso e Verdone, del 1981.